Cronache etnee

All’alba ci ha svegliato il tremore ritmico di vetri e porte. Sono corsa in terrazza, pensando ad una mareggiata, sebbene mai il mare avesse dato simili fenomeni, e infatti era l’Etna. Un boato dopo l’altro e il cane impazzito di terrore. Questa era la colonna di fumo a nord:

e questa era a est, mentre si abbatteva sulla città:

E’ il decimo parossismo in pochi giorni, con tutto quel che ne consegue: aeroporto chiuso, balconi, strade e terrazze coperte da terra nera, fiori e piante in delirio che, così fertilizzati, sbocciano a più non posso, ecc..Sui social, che non frequento, mi dicono che impazzi l’hashtag #nonscopopiù#; c’è chi ha disegnato nella terra caduta sul balcone di casa la Venere di Botticelli.

Io spero solo di non fare la gioia di qualche archeologo del futuro.