Se potete, appena passate da Atene, visitate il Museo Bizantino: http://www.byzantinemuseum.gr/
Un gioiello. Nelle sale del secondo piano si viene travolti da immagini che mostrano l’arrivo impetuoso e la felice recezione del Rinascimento e del Manierismo italiano, per il tramite di Venezia. Eravamo grandi, ma questo l’ho già scritto…In mezzo a tanto splendore ho trovato un dipinto che è l’eco della psicostasia dell’Antico Egitto, generalmente costituita così:
Anubi conduce il defunto biancovestito alla pesatura del cuore, effettuata con una bilancia a due piatti retta dalla dea della giustizia, Maat; davanti ad Anubi inginocchiato il Divoratore, mostro polimorfo, un po’ coccodrillo, un po’ leone, un po’ ippopotamo, pronto a sbranare il cuore del defunto se fosse stato così carico di colpe da pesare più della piuma di Maat.
L’immagine settecentesca del Museo ateniese è questa:
Un attardato, splendido mix, dal tono popolaresco, che al centro reca, dopo ben quattromila anni, la scena della pesatura. Stavolta la bilancia pende dal nubi celesti, e il defunto, al centro di un commovente simil-Colosseo, è conteso tra angeli e diavoli. L’arena del Colosseo luogo dell’ultimo giudizio, come per i gladiatori avvolti nella rete, il Paradiso, alla destra di Cristo, come l’hortus conclusus medievale, e la pesatura dell’esistenza, che affonda in un passato lontanissimo…
Queste cose mi commuovono. La mescolanza, non solo di culture presenti, ma tra le varie epoche Come parlarsi da un millennio all’altro, un celebrare la durata.