Cose che aiutano e cose che non aiutano durante la pandemia (e oltre)

Aiutavano:

-il ragazzo del piano di sotto che sparava a palla i Pink Floyd

-il balcone fiorito della vicina di destra

-le chiacchierate con gli operatori ecologici mentre portavo a spasso Kate all’alba e l’alba era paurosa, offrendo solo il vuoto assoluto di strade e piazze, prima già affollate a quell’ora

Non aiutavano:

-gli anziani che andavano a comprare il pane in giacca da camera, pigiama e ciampelle, accentuando l’atmosfera ospedaliera già fin troppo evidente.

Ode alla padella in ferro

Stanca delle padelle antiaderenti (sarà graffiata? quali sostanze starà rilasciando nei cibi? e già mi sentivo malata), ormai preda da più anni di un’Operazione Nostalgia su vasta scala, ho acquistato una padella in ferro di una nota marca francese. Ero molto dubbiosa, ma in poco tempo la crosticina dorata dei fritti, la rapidità di cottura, il sapore delle cose cucinate mi hanno conquistato.  E poi, volete mettere il piacere di usare la forchetta di metallo su una padella?

… e cose che non mi aiutano a campare

ma proprio per niente:

-l’Id Apple ( se scordi cosa hai scritto come tuo attore preferito da ragazza, circa 10, sei finita; e soprattutto: perchè?)

-le App di Google per cellulare

– Google che mi scrive mail per ricordarmi che non ho le sue App sul cellulare

-il Nespresso

-e, più di ogni altra cosa, vedere sui banconi dei supermercati in Sicilia, i limoni dall’Argentina.

Tutto molto soggettivo, ovviamente. L’elenco per ciascuno di noi è lungo…

Cose che aiutano

Un piccolo elenco di oggetti e abitudini che hanno migliorato notevolmente la mia vita negli ultimi dieci anni:

-l’IPad ( non un tablet, ma proprio lui, l’unico, tetragono a tutti i colpi, eternamente giovane IPad)

-il Kindle dentro l’IPad

-le sigarette rollate da me col tabacco greco

-Netflix, SKy e compagnia

-Ryan Air e in generale le compagnie low-cost

-Spotify

e chissà quante altre cose belle mi aspettano in futuro: il meglio deve ancora venire, sempre.